L’angolo del Prof: MiniSand, i movimenti senza palla in attacco in funzione del passaggio

L’angolo del Prof: MiniSand, i movimenti senza palla in attacco in funzione del passaggio

Il MiniSand ha bisogno di bambini intelligenti, non di bambini “Joystick” o “Play-station” o “Robot” che eseguono meccanicamente ciò che propone l’Istruttore, i bambini a quest’età preferiscono essere stimolati piuttosto che istruiti. Non bisogna proporre ai bambini esercizi da ripetere senza pensarci, dobbiamo creare bambini creativi, fantasiosi, che commettano degli errori, che riflettano su che cosa devono fare, che prendano delle decisioni e che siano intraprendenti.

A tale scopo gli Istruttori devono:

–         presentare esercizi “intelligenti” e “utili” al gioco sulla sabbia;

–         infondere nei bambini entusiasmo, voglia di giocare e di divertirsi;

–         coinvolgerli emotivamente;

–         metterli in condizione di prendere delle decisioni, siano esse giuste o sbagliate.

Per fare tutto ciò l’Istruttore deve essere creativo, fantasioso, sensibile, paziente, sereno, disponibile, intelligente, con buon senso, innamorato del MiniSand e capace di emozionarsi. Per insegnare a giocare sulla sabbia bisogna partire dal modo di giocare dei bambini e non da ciò che si vuole insegnare; quando i bambini vengono a giocare a MiniSand portano con sé delle grosse attese: vogliono giocare, divertirsi e conoscere nuovi amici. Io quando ho terminato una lezione di MiniSand mi chiedo subito “I bambini si saranno divertiti, saranno soddisfatti?

Cosa bisogna proporre?

A quest’età (10-11 anni) bisogna presentare ai bambini giochi semplificati (come base dell’insegnamento) e utilizzare una metodologia d’insegnamento (di tipo misto: si parte dal globale, si passa per l’analitico per poi ritornare al globale) che parta da un gioco-base (es. 1 c 1, 2 c 2, 3 c 3, 2 c 1). Durante l’esecuzione del gioco-base l’Istruttore deve osservare i bambini e rendersi conto di ciò che sono in grado di fare e di ciò che non sono in grado di fare bene. In relazione a ciò che non sanno fare bene, deve lavorare in modo analitico e presentare esercizi “ad hoc” per poi ritornare al gioco-base e verificare che ciò che ha proposto abbia portato a dei miglioramenti nella capacità di gioco.

Se vogliamo che i bambini imparino a giocare bene a MiniSand 4 contro 4 (non bisogna fissare i ruoli, tutti i bambini devono giocare in tutte le posizioni) e in modo organizzato, facciamoli giocare spesso 3 contro 3 e in situazioni di sovrannumero e sottonumero. Il nostro obiettivo è di trasformare gli schemi motori di base (camminare, correre, saltare, ricevere, etc.) e posturali (flettere, estendere, allontanare, avvicinare, etc.) che sono abilità motorie semplici, in abilità motorie complesse (fondamentali individuali cestistici), educando e sviluppando le capacità motorie individuali (condizionali, coordinative e di mobilità articolare).

Prof. Maurizio Mondoni

Media Partner: International Young Ballers e Basket World Life



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